Smart City: ridisegnare le città, siamo agli inizi

Videointervista – Con Federico Pedrocchi, giornalista di scienza e responsabile del progetto Smau Anci dedicato alle Smart City, facciamo il punto sulle città intelligenti italiane. Citando Genova, Torino, Bari ma anche San Giovanni in Persiceto
Smart City, dalle grandi città ai comuni piccoli. Tutte possono essere artefici di progetti “intelligenti”. “Requisiti necessari perché si possa parlare di smart city non ci si sono, perché dal punto di vista della progettualità c’è davvero così tanto da fare, con molteplici opportunità, che l’apertura a progetti di smart city è massima: si può procedere con piccolissimi interventi in piccoli comuni, come a San Giovanni in Persiceto, o con interventi che investono tutta l’area territoriale, come a Torino”.
Lo racconta in questa videointervista Federico Pedrocchi, giornalista di scienza di Radio24 e responsabile del progetto Smau Anci dedicato alle Smart City. “Ci sono finanziamenti europei già erogati e una città come Genova ha vinto ben tre bandi, cominciando a lavorare due anni e mezzo fa. Fa la differenza fare piccoli passi guardando lontano, cominciare a progettare con un certo anticipo”. Torino si sta muovendo altrettanto bene, così come Bari. Anche Milano sta impostando una serie di primi progetti, pur essendo le città italiane indietro rispetto a Londra o ad Amsterdam, ma allo stesso passo di quelle in Germania.
“La principale criticità che abbiamo è purtroppo la nostra tradizione burocratica: tra l’individuazione di un progetto e il tempo per innescarlo possono passare degli anni, perché si crede che la nostra procedura burocratica richieda una serie di passaggi ascrivibili a legge divina ma non è assolutamente vero. Torino ha messo in moto un sistema che in venti giorni ha gestito l’approvazione del progetto e la sua realizzazione”.
Sul miliardo di euro di finanziamenti in arrivo da Profumo, per l’Agenda Digitale, si spera nella “duttilità”. Nella videointervista spunti interessanti.